11 Gen

Acquisti on line a rate: si avvicina un nuovo 2008?

Uno spettro sinistro si aggira per l’economia mondiale, quello dei pagamenti rateali per piccoli importi, adottato per acquistare on line. È una prassi che si è sviluppata, manco a dirlo, anzitutto negli Stati Uniti, ma che ora si sta diffondendo molto in Europa. Le ultime festività natalizie ne hanno dato conferma.

Accade che, anche per il piccolo e-commerce, l’utente ricorra a forme di pagamento rateale. L’acquisto avviene on line, tramite l’intervento di una piattaforma o di una finanziaria, la quale consente la ripartizione rateale del pagamento del prezzo. Di fatto si tratta di piccoli prestiti, perché il venditore incassa subito il prezzo, paga commissioni cospicue, mentre gli aquirenti non versano interessi e devono saldare in tre o quattro rate. La stessa persona usufruisce di tale modalità per tanti acquisti, e così si ritrova a fine mese a dover fronteggiare una mole di rate, che non riesce ad onorare.

Il fenomeno ha raggiunto dimensioni sconcertanti, ove si consideri che, secondo la Banca dei regolamenti internazionali, il controvalore ammonta ad oltre 300 miliardi di dollari in tutto il mondo. È ancora una cifra inferiore ai trilioni di dollari di cui alla crisi del 2008. Tuttavia, il fenomeno merita attenzione. Secondo uno studio del gruppo Bnp Paribas, il 43% degli europei ha già fatto un acquisto utilizzando tali modalità.

La crescita delle insolvenze potrebbe interessare la stabilità dell’economia, in quanto le piattaforme ed i servizi finanziari hi-tech sono nate grazie a capitali di rischio, per cui faticano a raggiungere una redditività.

Sollecitiamo un intervento incisivo da parte delle Autorità di Garanzia, a tutela dei consumatori e in generale della tenuta del sistema economico.

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