20 Mar

Dalle azioni individuali alla Class Action

Quante volte ci siamo trovati ad affrontare problemi causati dell’acquisto di un prodotto, che al momento dell’uso presentava dei difetti?
Quante volte abbiamo dubitato della qualità dei servizi, delle informazioni ricevute, della correttezza e della trasparenza dei rapporti contrattuali stipulati con fornitori vari, come ad esempio quelli dei servizi telefonici o di energia elettrica o con le agenzie che operano nel settore del turismo, o con banche, assicurazioni, finanziarie o più semplicemente con commercianti?
Quante volte ci siamo sentiti vittime di pubblicità ingannevole o di telefonate ricevute sul nostro cellulare da parte dei call center o più semplicemente, di una pratica commerciale scorretta?
Quante volte abbiamo pensato, purtroppo solo dopo essercene resi conto, che alcune clausole inserite nel contratto sottoscritto con una banca o una finanziaria, erano vessatorie?
Quante volte abbiamo pensato di reagire, a quelle che consideravamo delle ingiustizie, che poi, dopo esserci resi conto che le spese legali che avremmo dovuto affrontare, sarebbero state addirittura maggiori dell’eventuale risarcimento, abbiamo finito con il subire?

A tutte queste domande, del nostro vivere quotidiano, ha risposto il legislatore, inserendo nell’ordinamento giuridico il Codice del Consumo, che è lo strumento necessario per tutelare gli utenti e i consumatori, ossia, come indica l’articolo 3: “le persone fisiche che agiscono per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale, eventualmente svolta”. A costoro, recita l’articolo 2: “Sono riconosciuti e garantiti i diritti e gli interessi individuali e collettivi dei consumatori e degli utenti, ne è promossa la tutela in sede nazionale e locale, anche in forma collettiva e associativa.
Ai consumatori ed agli utenti sono riconosciuti come fondamentali i diritti:
a) alla tutela della salute;
b) alla sicurezza e alla qualità dei prodotti e dei servizi;
c) ad una adeguata informazione e ad una corretta pubblicità;
c-bis) all’esercizio delle pratiche commerciali secondo principi di buona fede, correttezza e lealtà;
d) all’educazione al consumo;
e) alla correttezza, alla trasparenza ed all’equità nei rapporti contrattuali;
f) alla promozione e allo sviluppo dell’associazionismo libero, volontario e democratico tra i consumatori e gli utenti;
g) all’erogazione di servizi pubblici secondo standard di qualità e di efficienza.”

È lo stesso codice del consumo a definire la mission delle associazioni dei consumatori e degli utenti, che sono: “le formazioni sociali che hanno per scopo statutario esclusivo la tutela dei diritti e degli interessi dei consumatori o degli utenti.”

Noi, abbiamo pensato di creare l’Associazione Foro Nazionale dei Consumatori proprio per dare una risposta ai nostri associati e a tutti coloro che cercavano e che cercano, lo strumento necessario per tutelare i loro diritti. Lo abbiamo fatto per essere al loro fianco, per essergli vicino ed assisterli ogni volta che temono di avere subito una ingiustizia e di non essere in grado di far valere le loro ragioni. La nostra Associazione, in forte crescita, è già presente in molte regioni e città italiane, con una rete di avvocati e consulenti che prima ancora di essere professionisti, sono donne e uomini al servizio delle cittadine e dei cittadini, che hanno riposto in noi la loro fiducia.

Grazie all’introduzione del Codice del Consumo, è stato possibile inserire o, per meglio dire, regolarizzare, nel sistema commerciale, una serie di principi a tutela del consumatore. Principi che sono veri e propri obblighi di informazione precontrattuale e che sono alla base della trasparenza e della correttezza di quanto si andrà a sottoscrivere. Parliamo, ad esempio, di tutte quelle informazioni che rendono chiaro il contratto e che riguardano le caratteristiche principali dei beni o servizi. Non un semplice libretto di istruzioni, spesso e volentieri scritto in lingua straniera e quindi, in questi casi, il più delle volte anche incomprensibile, ma una sorta di documento di identità dell’oggetto del contratto, che identifica la sua origine, indica il professionista, il prezzo totale comprensivo delle imposte, le modalità di pagamento, l’eventuale durata del contratto, le garanzie a tutela dell’acquisto del bene o del servizio, Il diritto di recesso. Semplicemente trasparenza e correttezza, gli elementi architrave di un corretto negozio giuridico.

Non solo, Il Codice del Consumo non si limita ad indicare il percorso da seguire per la tutela di un diritto individuale, ma indica anche la strada da seguire per avviare anche un’azione di classe, la cosiddetta Class Action, con la quale vengono tutelati: “i diritti contrattuali di una pluralità di consumatori e utenti che versano nei confronti di una stessa impresa in situazione omogenea”.

Quindi, uno strumento, per una tutela collettiva, ossia di una intera platea di soggetti danneggiati.
Grazie alla Class Action coloro che a causa dello stesso fatto, hanno subito un danno, per ottenere il riconoscimento e il risarcimento del danno stesso, non sono più obbligati ad avviare ognuno una singola causa, ma basta attivarne una sola.

L’unione dà la forza e ciò che prima non era possibile, perché troppo costoso, ora, grazie alla Class Action, è diventato una realtà. Proprio così. Un’azione di classe è estremamente utile proprio in quei casi, dove, altrimenti, probabilmente, non si otterrebbe giustizia. Citiamo ad esempio, il riconoscimento di una vacanza rovinata, ed è il caso della prima storica sentenza emessa, a favore di un gruppo di turisti italiani in viaggio a Zanzibar, dal tribunale di Napoli. Non un caso limite, ma semplicemente, cronologicamente, il primo. Altri ne seguiranno. Senza questo strumento, proprio per i costi che si dovrebbero sostenere, molte fattispecie, non vedrebbero mai l’inizio di un processo. Il danno resterebbe danno, le insoddisfazioni sociali resterebbero tali, nulla cambierebbe.

La Class Action vuole proprio rimuovere quelle difficoltà individuali e farsi strumento collettivo, da qui la sua forza ed il suo successo.

Concludo con una breve riflessione. In questo triste lungo periodo della pandemia, abbiamo imparato quanto sia necessario tutelari i nostri diritti fondamentali, ad iniziare proprio dalla salute. Ricordo che quando si iniziò a parlare dell’esplosione della pandemia, in Italia, la gente si affacciava alla finestra delle proprie abitazioni o saliva sui tetti delle case, per cantare “andrà tutto bene!”.

Non è andato tutto bene! Non sta andando tutto bene! Per questo abbiamo il dovere di difenderci e difendere i nostri cari, tutelando i loro e i nostri diritti.
Noi dell’Associazione Foro Nazionale dei Consumatori, abbiamo bene in mente il valore della nostra missione. La nostra più grande aspirazione è quella di mettere a vostra disposizione la nostra professionalità e di poter dimostrare di essere all’altezza delle vostre aspettative.
È con questo messaggio, che quotidianamente siamo in trincea.

Sabrina Greci
Presidente Foro Nazionale Consumatori

Area Stampa

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