07 Lug

Uno sguardo internazionale. Il Wall Street Journal sul calo dei consumi

La settimana scorsa il prestigioso quotidiano americano Wall Street Journal ha confermato un allarmante calo dei consumi a livello mondiale. Le industrie riportano un generale calo della domanda di prodotti. La crescita dei prezzi e l’aumento degli interessi rischiano di trasformare il boom di richiesta di beni di consumo, della fase postpandemia, in un crollo.

I consumatori, a causa dell’aumento dei prezzi e dello scenario internazionale molto incerto, risultano più cauti nello spendere, secondo Chris Williamson, Capo Economista Commerciale di Standard & Poor Global Market Intelligence. Negli Stati Uniti la crescita dell’attività industriale è al tasso più basso da due anni, così scendono ordini, vendite, posti di lavoro nel settore manifatturiero. Noi italiani non dobbiamo guardare all’America come un fatto lontano. Gli Stati Uniti, da soli, rappresentano il 22% del PIL mondiale. Anche per le infinite interconnessioni tra i rispettivi stati, quello che accade lì si riverbera immediatamente da noi.

A sua volta, riporta ancora il WSJ, la produzione industriale in Europa è scesa ai minimi da agosto 2020 e nuovi minimi sono attesi, dal momento che gli ordini scendono ad un tasso che non si vedeva da maggio 2020 (pieno lockdown).

Continua a diminuire l’esportazione di molteplici prodotti tecnologici provenienti da varie parti dell’Asia, come Corea, Vietnam, etc., segno, ulteriore, di una minore domanda.

L’inflazione a livello europeo raggiunge il tasso dell’8,6%, dovuto soprattutto ad un incremento del 41,6 % dei prezzi dell’energia per le famiglie.

Complessivamente, un quadro estremamente preoccupante, che deve indurre il Governo a cercare quanto prima risposte efficaci, e coordinate a livello europeo.

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