Il Nuovo Codice della Strada e la Fine dei Ricorsi per Autovelox
Il recente aggiornamento del Codice della Strada ha introdotto modifiche sostanziali che impattano significativamente sul sistema di contestazione delle infrazioni rilevate dagli autovelox.
Una delle novità più rilevanti, e forse più controverse, riguarda la sostanziale eliminazione della possibilità di ricorso per omessa taratura e la ridefinizione del concetto di omologazione degli strumenti di misurazione della velocità.
Questo articolo approfondirà questi aspetti, analizzando le implicazioni pratiche e le possibili conseguenze per gli automobilisti.
L’addio alla possibilità di ricorso per omessa taratura
Prima della modifica legislativa, la mancanza di regolare taratura degli autovelox rappresentava un terreno fertile per ricorsi e contestazioni da parte degli automobilisti sanzionati.
Spesso, la dimostrazione dell’irregolarità della taratura o della sua mancata documentazione consentiva l’annullamento della multa.
La nuova normativa, invece, tende a limitare drasticamente questa possibilità, rendendo di fatto più difficile contestare una multa emessa da un autovelox, anche in presenza di potenziali irregolarità nella sua manutenzione e calibrazione.
Questo cambio di rotta ha sollevato numerose critiche, con associazioni di consumatori e automobilisti che denunciano un indebolimento dei diritti dei cittadini e un aumento del rischio di sanzioni ingiuste.
L’equiparazione tra approvazione ministeriale e omologazione (art. 201)
La pietra miliare di questa riforma è l’articolo 201 del nuovo Codice della Strada, che equipara l’approvazione ministeriale all’omologazione degli autovelox.
Questa modifica legislativa ha una portata significativa, in quanto risponde direttamente ad una sentenza della Cassazione emessa la scorsa estate.
La Corte di Cassazione, in quella occasione, aveva disposto il sequestro di numerosi autovelox proprio perché “approvati” dal Ministero, ma non formalmente “omologati” secondo le procedure specifiche previste dalla normativa precedente.
La sentenza aveva evidenziato una lacuna legislativa che consentiva di contestare la validità delle rilevazioni effettuate da strumenti solo “approvati”, aprendo la strada a un’ondata di ricorsi e annullamenti di multe.
Con l’equiparazione introdotta dall’art. 201, il legislatore ha di fatto superato la sentenza della Cassazione, sancendo retroattivamente la validità delle rilevazioni effettuate da autovelox precedentemente “approvati” ma non “omologati”.
Questa decisione, pur semplificando le procedure amministrative e offrendo maggiore certezza giuridica alle amministrazioni, solleva preoccupazioni in merito al rispetto del principio di legalità e alla tutela dei diritti dei cittadini.
L’accusa principale è quella di aver creato una sorta di “sanatoria” per eventuali irregolarità precedenti, limitando la possibilità di contestare multe emesse sulla base di rilevazioni effettuate con strumenti che, secondo precedenti interpretazioni giurisprudenziali, potevano essere considerati non conformi alle norme.
Le implicazioni pratiche e le conseguenze per gli automobilisti
La nuova normativa, se da un lato mira a snellire le procedure e a ridurre il contenzioso, dall’altro potrebbe portare a un aumento delle multe e a una minore possibilità di difesa per gli automobilisti.
La difficoltà di contestare l’omessa taratura e l’equiparazione tra approvazione e omologazione potrebbero rendere più difficile la dimostrazione di eventuali vizi procedurali o difetti di funzionamento degli autovelox.
Questo potrebbe avere conseguenze significative per le casse degli automobilisti, ma anche per l’immagine stessa del sistema di controllo della velocità e della sua equità.
Considerazioni conclusive e prospettive future
La riforma del Codice della Strada in materia di autovelox è un argomento complesso e controverso. La semplificazione delle procedure amministrative è un obiettivo lodevole, ma non deve avvenire a discapito dei diritti dei cittadini e del principio di legalità.
La riduzione delle possibilità di ricorso, pur in presenza di potenziali irregolarità, potrebbe portare a un aumento delle sanzioni ingiuste e a una maggiore insoddisfazione da parte degli automobilisti.
Sarà fondamentale monitorare l’applicazione della nuova normativa e valutare l’impatto effettivo sulle statistiche delle multe e sul contenzioso. Inoltre, si apre un dibattito sulla necessità di una maggiore trasparenza e controlli più rigorosi sulla corretta manutenzione e taratura degli autovelox, al fine di garantire la legittimità delle rilevazioni e la correttezza del sistema di sanzioni.
Un’adeguata informazione e sensibilizzazione da parte delle istituzioni è cruciale per evitare un aumento di controversie e per assicurare una maggiore fiducia nel sistema di controllo della velocità stradale.
La discussione sulla correttezza e l’equità del nuovo sistema è solo all’inizio e richiederà un’analisi approfondita nel tempo.
Gian Paolo Venezia