26 Ott

Allarme recessione, a rischio un mutuo su cinque, e forse uno su tre

Le ultima rilevazioni provenienti da varie istituzioni gettano lunghe ombre sul prossimo futuro.

Si attende con apprensione la prossima riunione della Banca Centrale Europea, fissata per giovedì 27 ottobre, all’esito della quale i tassi di interesse dovrebbero essere alzati di ulteriori 75 punti base.

Standard & Pour Global, attraverso uno dei suoi analisti, Phil Smith, ha confermato una “intensificazione della fase negativa dell’economia tedesca all’inizio del quarto trimestre” che “rafforza i segnali di una recessione imminente nella principale economia dell’area euro”. L’economia tedesca traina verso il basso.

Un recentissimo report del Fondo monetario internazionale sottolinea il rischio che si intensifichino le tensioni sociali “in risposta alla crisi legata all’aumento del costo della vita”. Il Fondo Monetario rileva la necessità che i governi perseguano politiche di bilancio più espansive, al fine di “ridurre l’inflazione e aiutare famiglie e imprese a resistere alla crisi energetica”. Il FMI parla di “mix tossico”, a proposito della miscela esplosiva di crescita più debole e alta inflazione, in conseguenza della quale “questo inverno più della metà dei paesi dell’area euro” sperimenterà una “recessione tecnica con almeno due trimestri consecutivi di contrazione”. Aggiunge il Fondo Monetario che l’aumento dei prezzi resterà “elevato”. In particolare, per l’Italia, Fondo conferma una crescita del 3,2% quest’ anno ma prevede una contrazione dello 0,2% nel 2023.

La situazione dovrà essere via via aggiornata anche secondo l’evoluzione del conflitto tra Russia ed Ucraina. In altre parole, sussiste il rischio di recessioni più profonde.

In conclusione, nelle sue previsioni per il futuro, l’Fmi individua addirittura un 20% dei mutui italiani prossimo allo stress. Con un 40% dei nuclei familiari in grosse difficoltà economiche, considerati anche i rincari legati all’energia e i costi per la spesa.

Si teme un moltiplicarsi di situazioni di sovraindebitamento per i consumatori.

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