
Ancora al rialzo il prezzo dei carburanti
L’osservatorio prezzi del Ministero del Made in Italy (già Ministero dello Sviluppo Economico), informa che il prezzo medio del carburante è ancora in salita.
I dati, che sono aggiornati alle ore 8 del 30 agosto, indicano che il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è 1,957 euro al litro (1,955 la rilevazione precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,951 e 1,973 euro al litro (no logo 1,948). Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,861 euro al litro (rispetto a 1,858), con le compagnie tra 1,855 e 1,883 euro al litro (no logo 1,853).
Con riferimento al carburante “servito”, il prezzo medio praticato per la benzina è 2,094 euro al litro (2,092 il dato precedente), con gli impianti colorati con prezzi tra 2,030 e 2,158 euro al litro (no logo 2,000). La media del diesel servito è 2,000 euro al litro (contro 1,996), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,938 e 2,059 euro al litro (no logo 1,906).
I prezzi praticati del Gpl sono compresi tra 0,710 e 0,736 euro al litro (no logo 0,693). Il prezzo medio del metano auto si colloca tra 1,393 e 1,454 euro al litro (no logo 1,401).
Al di là dell’incidenza delle accise, pesa in primo luogo la sfavorevole situazione del mercato del petrolio. Le importazioni dalla Russia si sono ridotte, così come le scorte degli Stati Uniti, mentre la domanda globale di petrolio aumenta, e così i prezzi salgono. Si aggiungono le riduzioni della produzione di petrolio decise a giugno dall’OPEC, ed il taglio alla produzione annunciato dall’Arabia Saudita a partire dal mese di luglio.
In secondo luogo, la norma che ha imposto ai distributori di esporre un cartello con il prezzo medio regionale, non ha portato a un significativo calo dei prezzi. Il suo scopo dichiarato era aumentare la trasparenza, ed è stato raggiunto, ma l’effetto sulle tariffe non è stato positivo. In effetti, il presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli aveva evidenziato come fossero “incerti i benefici per i consumatori”, derivanti da tale novità, mentre era presente il rischio di una “riduzione degli stimoli competitivi”. Ed infatti la norma ha portato ad un rialzo del prezzo medio, anziché alla concorrenza verso il prezzo più basso.
Foro Nazionale Consumatori invita il governo ad assumere quanto prima iniziative volte a calmierare la spirale inflazionistica che, al rientro dalle ferie estive, sta già facendo sentire i suoi effetti sui banchi dei supermercati.
Francesco Salimbeni