“Cure miracolose” Come non cadere vittime di truffe on-line
Le nostre abitudini, con internet, sono cambiate al punto che, ormai, siamo tutti consapevoli che l’evoluzione tecnologica è un fenomeno che non può essere arrestato. Questa è una realtà accettata da tutti. Il resto è semplice nostalgia o poesie di un tempo passato, quando, magari, i giovani, dando i nostalgici quattro calci ad un pallone, giocavano per le strade, oppure, si rincorrevano felici, in cerca di emozioni ormai dimenticate.
Oggi non è più così, il pallone che correva nelle piazze, ha lasciato spazio agli smartphone e ai cellulari di ogni tipo. Il risultato è che dipendiamo in gran parte dalle news e dalle informazioni che vengono diffuse in rete, la quale, non solo ci appare insostituibile ma, spesso, rappresenta l’unica strada da seguire per la risposta ad ogni nostro quesito. Il problema vero è che spesso non sappiamo distinguere le informazioni che possono essere acquisite in internet, da quelle che, al contrario, per il loro valore, la loro importanza essenziale, anzi, vitale, meritano una maggiore attenzione.
Mi riferisco al fatto che ognuno di noi dovrebbe approfondire meglio tutte quelle notizie connesse alla promozione di farmaci che, spesso, vengono spacciati per miracolosi, o il frutto di scoperte mediche sensazionali e talmente rivoluzionarie ed esclusive, che garantiscono guarigioni incredibili ed assicurano la fine dei nostri problemi di salute quotidiana. Di certo, se anche fosse accettabile la sostituzione della piazza, in cui si giocava a pallone, con la poltrona in cui, al contrario, si gioca con la playstation, non è accettabile che news sparate on-line, finiscono con l’apparire talmente affidabili e veritiere, da indurci a sostituirle perfino con il medico di famiglia, il quale, purtroppo, il più delle volte, non viene più neanche consultato.
Questo è il nostro primo errore. Lo è, perché noi, non dovremmo considerare attendibili farmaci o trattamenti medici disponibili solo su Internet. Lo è, perché parliamo di prodotti che non sono prescritti da un medico. Lo è, perché non ci rendiamo conto che, in realtà, sono il risultato di una sapiente opera di marketing, che usa, per indurci in errore, anche sconosciuti testimonial, che sembrano essere pazienti guariti, persone che raccontano storie miracolose ma, di cui, non sappiamo assolutamente nulla e, soprattutto, non sappiamo neanche se esistono e se sono persone vere.
Parlando della nostra salute abbiamo l’obbligo, verso noi stessi, di prestare la massima attenzione e dobbiamo sempre tenere presente che chi organizza le truffe telematiche, è ben consapevole della nostra debolezza, dettata dalla situazione medica in cui ci troviamo, quindi, ha studiato il modo come raggirarci, di conseguenza, proprio perché è strumentale al suo obiettivo, non si può escludere che utilizzi terzi soggetti, per cui, non abbiamo nessuna certezza che le persone che si prestano a rilasciare interviste, finalizzate alla vendita del prodotto, non siano, in realtà, complici del raggiro di cui siamo vittime.
Fatta questa premessa, quando ci avventuriamo su Internet, alla ricerca di notizie che riguardano le nostre condizioni di salute, dobbiamo seguire delle regole ben precise.
La prima riguarda l’origine della notizia, ossia, dobbiamo accertarci che la stessa informazione sia già stata pubblicata su una rivista scientifica, perché solo le riviste scientifiche, essendo già state sottoposte alla valutazione tecniche degli esperti, sono attendibili.
La seconda è più che altro una raccomandazione, ossia, dovremmo sempre tenere ben in mente, di non dover mai seguire l’arte del fai da te e pensare, che l’eventuale trattamento alternativo, sia stato studiato per noi e rappresenta la soluzione al nostro caso. Non solo non è così, ma se siamo già soggetti a delle terapie, l’uso di una soluzione trovata su Internet, può addirittura essere pericoloso, perché, di certo andrebbe comunque ad alterare la cura che stiamo facendo.
L’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, sul suo sito istituzionale, nel pubblicare una guida dal titolo “non ho nulla da perdere a provarlo” raccoglie le esperienze di chi si è imbattuto, sfortunatamente, in falsi missionari di speranza, e ne ha pagato le conseguenze; fornisce, inoltre, le indicazioni sulle fonti più autorevoli da cui trarre informazioni sullo stato della ricerca e sulle sperimentazioni cliniche di nuovi farmaci, condotte nel rispetto del rigore scientifico.
Nel farlo, precisa che: “L’annuncio di un farmaco miracoloso o di una presunta guarigione, infatti, fa più notizia delle affermazioni di migliaia di pazienti che hanno sperimentato sulla propria pelle il fallimento di terapie senza fondamento scientifico e la disillusione che ne consegue, con effetti spesso devastanti. Il fardello emotivo, oltre al costo economico e al tempo perso dietro cure inefficaci e spesso potenzialmente dannose, è il più delle volte sottovalutato. Ma la componente psicologica nell’affrontare la malattia può fare la differenza nel bene o nel male. Per questa ragione, dare voce ai pazienti che hanno provato il fallimento e che, purtroppo, non sempre vengono ascoltati, può essere d’aiuto a chi è disorientato e non sa in chi riporre la propria fiducia.”
Di conseguenza, per non essere anche noi delle persone che, pensando “non ho nulla da perdere”, provano queste soluzioni miracolose, dobbiamo sempre tenere in mente che, prima ancora di assumere medicinali, dobbiamo rivolgerci al nostro medico di famiglia o, in alternativa, se abbiamo delle patologie e siamo in cura da uno specialista, di cui abbiamo fiducia, dobbiamo rivolgerci a lui e, eventualmente, chiedergli se quanto abbiamo scoperto su Internet, sia attendibile o meno.
In ogni caso, dobbiamo accertarci se il farmaco che andremo ad acquistare è un farmaco riconosciuto dall’AIFA, che, come detto, è l’ente pubblico che ha il compito di decidere quali farmaci possono essere utilizzati e venduti in Italia e che, eventualmente, è in grado, proprio perché li ha sperimentati, di poter garantire la validità di eventuali farmaci innovativi.
Quindi, in altri termini, Il punto di partenza, nel caso in cui, malgrado quanto abbiamo detto, siamo propensi ad andare oltre il parere del nostro medico curante è quello di accertarsi se, l’eventuale prodotto o farmaco che andremo ad utilizzare, fa parte dell’elenco aggiornato dall’AIFA e quindi che, a giudizio della Commissione Tecnico Scientifica, possiede il requisito di innovatività terapeutica piena o condizionata.
Questo elenco, precisa l’AIFA, rappresenta i prodotti innovativi che devono essere resi immediatamente disponibili agli assistiti, anche senza il formale inserimento nei prontuari terapeutici ospedalieri regionali. Il riferimento all’inserimento in elenco è pubblicato in Gazzetta Ufficiale per ogni singola specialità in relazione all’indicazione in regime di rimborso SSN.
Restando in tema di benefici e sicurezza, segnaliamo quanto indicato dall’Agenzia Italiana del Farmaco.
Sicurezza dei Farmaci
L’AIFA vigila sull’uso sicuro dei medicinali per assicurare che il rapporto beneficio rischio di ogni farmaco sia favorevole. Tale attività è effettuata attraverso il monitoraggio e la valutazione dei dati di sicurezza e, nel caso in cui sia necessario, tramite l’adozione di azioni regolatorie in modo da tutelare prontamente la salute pubblica.
L’AIFA garantisce anche un’informazione indipendente e tempestiva sulla sicurezza dei medicinali incoraggiando i pazienti e gli operatori sanitari a segnalare le sospette reazioni avverse.
Inoltre, promuove programmi e studi di farmacovigilanza attiva, d’intesa con le Regioni e secondo piani di formazione e ricerca con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, le società scientifiche e le strutture universitarie.
Come Segnalare una Reazione Avversa
Le segnalazioni di sospette reazioni avverse (ADR, Adverse Drug Reaction) da farmaci e da vaccini consentono di rilevare potenziali segnali di allarme relativi all’uso dei medicinali così da renderli più sicuri, a beneficio di tutti i pazienti.
La normativa europea sulla farmacovigilanza richiede a tutti gli operatori sanitari e ai cittadini di segnalare qualsiasi sospetta reazione avversa (grave e non grave, nota e non nota).
Una sospetta reazione avversa può essere segnalata secondo una delle seguenti modalità:
- compilando la scheda di segnalazione e inviandola via e-mail al Responsabile di farmacovigilanza della propria struttura di appartenenza, oppure al Titolare dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) del medicinale che si sospetta abbia causato la reazione avversa;
- direttamente on-line sul sito AIFA.
Per le sospette reazioni avverse che si verificano dopo l’assunzione di integratori alimentari, prodotti erboristici, preparazioni magistrali (per esempio a base di cannabis per uso medico), medicinali omeopatici (non registrati come medicinali) e altri prodotti di origine naturale, la segnalazione può essere effettuata attraverso il sistema online di fitovigilanza VigiErbe (www.vigierbe.it).
Sabrina Greci
Presidente Foro Nazionale Consumatori