E le banche alzano i prezzi, tanto per cambiare
Non solo bollette e benzina. Una delle voci di spesa che sta manifestando i maggiori aumenti, per il consumatore italiano, è quella concernente i rapporti bancari.
Il costo per la tenuta del conto corrente è aumentato in media dell’8% nell’anno 2022, arrivando alla cifra di circa 132 euro annui. In particolare, i costi per i servizi di sportello, già in crescita da alcuni anni, sono saliti vertiginosamente.
Addirittura del 26% sono saliti i costi dei conti correnti on line. E qui la vicenda è particolarmente incresciosa. Se le operazioni “in presenza”, presso lo sportello, sono da tempo scoraggiate dalle banche, al fine di risparmiare sui costi, non si comprende perché quelle a distanza siano salite di oltre un quarto. Queste ultime hanno conosciuto un notevole sviluppo in tempo di pandemia, nel corso della quale molti utenti si sono assuefatti ad operare da remoto (con i rischi, per altro, che ciò comporta in termini di truffe, phishing, etc. come abbiamo più volte denunciato). Non è chiaro perché tali operazioni da remoto debbano ora essere caricate di tali eccezionali aumenti di spese. sembra quasi che le banche, dopo aver indotto i consumatori a non presentarsi fisicamente nelle agenzie, ora vogliano specularci sopra. Viene voglia di ricordare la classica citazione di Twain, a proposito dei prestiti bancari (“La banca è quel posto dove ti prestano l’ombrello quando c’è bel tempo e te lo chiedono indietro quando inizia a piovere”).
Francesco Salimbeni