
I consumi, modificati dall’avvento tecnologico, sono sempre più attenti al benessere della salute
In un periodo di legittima apprensione e preoccupazione per gli eventuali aumenti dei costi della vita, dovuti anche e soprattutto, come abbiamo già trattato nei numeri passati della nostra rivista, agli annunci di inserimento di dazi da parte degli Stati Uniti, in questo articolo, intendiamo approfondire il tema sulle abitudini degli italiani e su come sono cambiati i consumi nell’arco del tempo.
Cambiano le abitudini degli italiani
Certo, se prendiamo ad esempio gli ultimi trent’anni, non possiamo non constatare che, rispetto alle epoche precedenti, siano radicalmente cambiate le nostre abitudini.
Basti pensare che trent’anni fa non esistevano i cellulari, non c’era Internet e anche i prodotti televisivi erano molto scarsi. La trasformazione tecnologica ha inciso in maniera determinante sulla nostra vita e, di conseguenza, sulle nostre spese. Una modifica che, purtroppo, ha fatto registrare la nascita prima e l’aumento dopo, di costi precedentemente addirittura sconosciuti come, appunto, quelli della telefonia e di gran parte della tecnologia.
La spesa pro capite per i consumi
Aumenti che, in cambio, in maniera sorprendente e inaspettata, hanno fatto registrare la diminuzione di spese familiari che, prima evidenziavano la qualità della vita, come ad esempio, la cura di sé stessi, ad iniziare dall’abbigliamento e dalle calzature: settori, nei quali, si spende molto di meno rispetto ai tempi passati.
Non essendo illimitata la disponibilità di ognuno di noi, nel 2024, ad esempio, la spesa pro capite per i consumi è stata di 21.778 euro, la trasformazione tecnologica della società e la necessità di una gestione del budget familiare più oculata, in quanto già in parte destinata a spese prima inesistenti, ha fisiologicamente indotto le persone a ridurre le spese tradizionali.
Rispetto al passato, si registra una significativa riduzione delle spese per le cene e gli aperitivi fuori casa.
La diminuzione delle famose cene con gli amici, è un fatto sorprendente che incide, non solo sulla contrazione dei costi, ma anche sulle abitudini culturali e sociali, che si sono modificate perché, sorprendentemente, è aumentata l’abitudine di fare la prima colazione fuori casa, ossia al bar.
Una variazione, in percentuale, molto significativa che testimonia le diverse abitudini degli italiani.
Restando in tema di intrattenimento culinario, i prodotti che sono aumentati e che continuano ad aumentare, sono le bibite e sorprendentemente il Prosecco, un prodotto che, proprio per la sua tipicità, viene utilizzato in molte occasioni.
La gestione delle proprie risorse personali, in termini di consumi generali
Se quanto detto sta ad indicare una diversa gestione delle proprie risorse personali, in termini di consumi generali, dobbiamo constatare che nel nostro Paese, dove gli stipendi anche a causa della soppressione della contingenza che controbilanciava l’inflazione, stanno diminuendo, su tutto il territorio nazionale, in percentuale molto più significativa rispetto al resto dei Paesi europei, dove e questa purtroppo non è una novità, gli stipendi, hanno un altro peso specifico.
Entrando nel merito, i dati Istat evidenziano come, le famiglie giovani con figli, siano maggiormente in difficoltà rispetto sia alle famiglie benestanti, sia a quelle che non hanno altri componenti del nucleo familiare.
Un capitolo a parte meritano, ovviamente, le persone separate e divorziate che, spesso proprio per gli enormi costi che devono affrontare, si trovano in situazioni molto delicate, così come è sempre più difficile sostenere i costi per i familiari degli studenti universitari fuori sede.
Sostegno economico delle famiglie degli studenti fuori sede
Oggi, infatti, nelle grandi città come Milano e Roma, trovare una stanza in affitto non è impossibile da un punto di vista logistico, ma da un punto di vista economico, considerando che stiamo parlando di cifre che oscillano tra le 600 e le 800 euro al mese, solo per un posto letto, con una percentuale in forte crescita, soprattutto nella città di Milano, dove non sono rari prezzi superiori alle 1000 fino al 1200 euro al mese. Ragion per cui, il Governo ha incrementato i fondi per il bonus affitto studenti universitari: in particolare saranno disponibili un milione di euro per il 2025 due milioni di euro per il 2026 e 2027.
Questo è quanto previsto dalla legge di bilancio del 2025, che testimonia la volontà politica di far fronte al problema del sostegno economico delle famiglie degli studenti fuori sede.
I requisiti per accedere a questo bonus, cosiddetto bonus affitti studenti universitari 2025, non sono uguali per tutti, ma riguardano gli studenti a basso reddito che si trasferiscono per motivi di studio. Si tratta di un bonus accessibile agli studenti iscritti ad una università pubblica e appartenenti a famiglie con ISEE non superiore a 20.000 euro e viene concesso solo se l’immobile affittato è ubicato in una località diversa da quella di residenza e non può essere erogato se il beneficiario usufruisce, contemporaneamente, di altri contributi pubblici per alloggi.
Visto che siamo in tempo di campagna fiscale, ricordiamo anche che gli studenti fuori sede, ossia coloro che frequentano una università che si trova ad una distanza non inferiore a 100 km dal luogo di residenza, possono usufruire di una detrazione del 19% sui canoni di locazione, fino a un massimo di 2.633 euro annui.
Spesa, benessere e cura della propria salute
Tornando al tema delle abitudini degli italiani, in conclusione di questo articolo dobbiamo sottolineare che, grazie ad una diversa presa di coscienza dell’importanza che si deve alla cura della propria salute, rispetto al passato, gli stessi, sono più attenti alla selezione dei prodotti. In merito si evidenzia che il consumo di prodotti senza zuccheri aggiunti, solo negli ultimi due anni, è aumentato del 27%, così come i prodotti a basso contenuto di zuccheri, che hanno fatto registrare un aumento del 23%, i prodotti proteici un +19,6%, gli integratori +8,3%, e i prodotti sostitutivi delle proteine animali +7,7%.
Un diverso modo di riempire il carrello della spesa dimostra, inevitabilmente, quanto dichiarato da oltre il 40% degli italiani, ossia che, quando si fa la spesa, il benessere e la cura della propria salute deve rappresentare la priorità principale.
Sabrina Greci
Presidente Foro Nazionale Consumatori