Roma, Trasporti
In cambio di uno dei servizi di trasporto pubblici tra i peggiori d’Europa, il Comune di Roma, per mezzo di ATAC, offre solo il pagamento digitalizzato dei biglietti e degli abbonamenti.
Roma, la nostra meravigliosa capitale, meta di turisti di tutto il mondo ha, da sempre, una grave carenza il trasporto pubblico, un problema che coinvolge l’intera rete, composta dai mezzi di trasporto di superficie, siano essi privati o pubblici come i taxi o gli autobus, che sotterranea come la metropolitana.
Per quanto riguarda il servizio di trasporto affidato ai privati, ossia i taxi, assistiamo, quotidianamente, sia alla stazione Termini di Roma e che agli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, a file chilometriche di gente che cerca soltanto di essere trasportata e raggiungere la propria destinazione. Italiani e stranieri, siano essi turisti o semplicemente gente che si sposta per motivi di lavoro od altri, attendono pazientemente il loro turno che a volte dura anche più di un’ora. È proprio di questi ultimi giorni la polemica che, in merito, anima la politica italiana. Una discussione che coinvolge il sindaco di Roma e il governo nazionale intenzionato ad aumentare, tramite un decreto, il numero dei taxi nelle città italiani, inclusa Roma. Non intendiamo partecipare a questa disputa ma, ciò nondimeno, non possiamo non evidenziare come, in verità, il problema non riguarda tanto il numero delle licenze dei taxi che circolano sulle strade della capitale, ma la loro organizzazione e, soprattutto, il resto della rete di trasporto pubblico che, come vedremo, è insufficiente ed obsoleta.
Certo, la particolarità di Roma è quella di essere una città costruita dove prima c’era una città imperiale, di conseguenza, la sua struttura, la sua storia la sua morfologia, non aiuta, perché ogni volta che si cerca di fare dei lavori di ristrutturazione ambientale ed, in particolare, ogni volta che si prova a fare uno scavo per realizzare una metropolitana, c’è il rischio concreto di ritrovarsi di fronte a dei resti storici e quindi, si ha la necessità di doversi fermare e non poter proseguire nei lavori. Per questa ragione, il confronto tra il servizio metropolitano proposto dalla nostra capitale, rispetto a quello offerto dalle altre città europee è a dir poco umiliante.
Rispetto alle grandi Capitali europee, infatti, mentre a Roma ci sono 3 linee (metro A, metro B/B1, metro C) 73 stazioni sviluppate in 60 km di servizio metropolitano, a Londra le linee sono 11, le stazioni sono 382 i km percorsi 402, a Parigi le linee sono 16, le stazioni 303 in 219 km, a Berlino le linee sono 10 le stazioni 173 in 146 km, a Madrid le linee sono 12, le stazioni 301, in 294 km, a Barcellona le linee sono 11, le stazioni 163 in 143 km, a Milano le linee sono 6, le stazioni 113 in 96 km, a Stoccolma le linee sono 3, le stazioni 100 in 105 km, a Monaco le linee sono 8 , le stazioni 96 in 103 km, a Oslo le linee sono 5 le stazioni 101 in 86 km, e a Vienna le linee sono 5 le stazioni 109 in 83 km, come dire che a Roma, ogni 100.000 abitanti, ci sono un 1,4 km di metropolitana, e tanto per continuare con degli esempi, a Madrid 4,5 a Berlino 4,3 a Londra 3,9.
Tutto questo, purtroppo, ha comportato una conseguenza quasi fisiologica, che corrisponde al numero delle auto immatricolate, con una classifica esattamente opposta alla precedente, infatti, mentre a Parigi, nello scorso anno sono state immatricolate 25 autovetture ogni 100 abitanti, a Londra 31, a Madrid 46 e nelle città Italiane come Milano 49 e Napoli 59, a Roma nel 2022, nel Pubblico Registro Automobilistico, sono state registrate ben 62 autovetture, con il risultato che 6 cittadini su 10 hanno una macchina e non usano i mezzi pubblici con la conseguenza che il traffico nella capitale è praticamente, costantemente, congestionato.
Non solo, essendo il tasso di motorizzazione automobilistica della nostra capitale tra i più alti d’Italia ed Europa, le conseguenze sono che è una delle città al mondo con il maggior numero di incidenti autostradali che, in percentuale, sono di circa 20.000 ogni anno e con un alto indice di inquinamento atmosferico, che con 26 microgrammi/ m3 di PM10 nel 2020, supera il valore limite indicato dall’OMS (20 microgrammi/m3 di PM10 secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità).
Naturalmente, le conseguenze di questo stato di cose, si ripercuote sui costi sanitari dovuti proprio agli incidenti stradali e sui costi sociali dovuti all’inquinamento. Di contro, abbiamo una politica locale che, al di là degli obiettivi che si prefigge in sede di compilazione dei programmi elettorali, non riesce mai a dare una effettiva risposta a queste problematiche come, ad esempio, non ha mai fatto una vera e propria politica per la realizzazione di aree pedonali e piste ciclabili che quantomeno potrebbe aiutare a ridurre il tasso di inquinamento e, di conseguenza, rendere la nostra meravigliosa città più accogliente.
A fronte di tutto questo, abbiamo un parco mezzi, per il 50%, vecchio di oltre 15 anni, con addirittura dei tram che risalgono al 1948 e binari a fronte di un ciclo di vita mediamente di trent’anni e vecchi di oltre quarant’anni. In merito la Corte dei conti, nell’esaminare nella gestione delle società partecipate, ha mosso a Roma capitale alcune eccezioni riguardo proprio al bilancio di Atac sottolineando come, negli ultimi anni, sono stati spesi molti soldi in più rispetto al passato. Atac si è giustificata sottolineando che il fabbisogno per la manutenzione dei mezzi è aumentato a causa dell’invecchiamento degli impianti per alcuni dei quali, addirittura, superato il tempo di fine vita tecnico.
Allo scopo di cercare di rendere meno grave e pesante il servizio pubblico urbano della capitale, Atac ha cercato delle strade alternative che se non migliorano il servizio di trasporto, lo rendono quanto meno più accessibile come, ad esempio, quello dell’acquisto dei biglietti Tap&go su bus e tram di Roma, che è un metodo per poter effettuare il pagamento dei biglietti di accesso e degli abbonamenti, attraverso la carta di credito o di debito. In questo Roma è la prima città d’Italia ed è una delle prime d’Europa ad offrire una copertura integrale della rete di trasporto che, attraverso l’utilizzo di questo rivoluzionario sistema di pagamento, consentirà agli utenti di viaggiare su tutta la rete, con accesso immediato al titolo di viaggio, pagando la corsa direttamente con carta.
Per raggiungere questo obiettivo, l’ATAC ha installato su tutte le linee di superficie Atac, inclusi i bus di Roma Tpl, sui tornelli di tutte le stazioni metropolitane delle linee A, B/B1, C e delle ferrovie Roma-Lido, Roma-Viterbo, Termini-Centocelle e a bordo di tutte le vetture della linea Termini-Centocelle, dei lettori contactless riconoscibili dal simbolo.
“Per accedere”, spiega A.T.A.C., “e usufruire del servizio Tap & Go ® è necessario avvicinare la tua carta di pagamento contactless o il tuo dispositivo abilitato al pagamento al lettore. Su bus, tram e filobus aspettare la luce verde sullo schermo, in metropolitana aspettare la luce verde sullo schermo e il conseguente sblocco del tornello. Se il lettore rileva più di una carta di pagamento o dispositivo contactless la validazione non va a buon fine, lo schermo non mostra la luce verde e in metro il tornello non si apre. Per evitare questo inconveniente, avvicina all’apposito lettore solo il dispositivo o la carta che vuoi utilizzare, estraendola prima dal portafoglio. Acquistare un biglietto”, continua l’azienda di trasporto comunale Di Roma “per il bus sarà facilissimo: il passeggero dovrà salire a bordo, avvinare la sua carta al lettore e il biglietto verrà automaticamente acquistato. La luce verde ne sarà la conferma. Da quel momento decorrono i classici 100 minuti di validità del biglietto B.I.T. In quei 100 minuti il passeggero potrà utilizzare tutta la rete di trasporto pubblico. Per cambiare mezzo, occorrerà toccare con la stessa carta di credito il lettore su un tornello per accedere in metro o sul lettore di un altro bus o tram. Questo, ovviamente, non farà scattare un nuovo pagamento, ma il meccanismo riconoscerà la carta di credito in automatico.”
L’azienda di trasporto capitolina precisa che: “Tutti gli abbonamenti mensili ed annuali Metrobus Roma ed annuali Metrebus Lazio sono disponibili esclusivamente su supporti elettronici.
Possono essere acquistati e ricaricati su supporto elettronico – oltre che in formato cartaceo – anche i biglietti BIT, 2-Bit, 5-Bit, 10-Bit, ROMA 24/48/72 ore e la Carta Integrata Settimanale (CIS).
I titoli di viaggio caricati su supporti elettronici sono resistenti, riducono le file ai tornelli e per gli abbonamenti consentono veloci operazioni di richiesta di duplicati del titolo in caso di smarrimento.”
In conclusione, di questa analisi, la domanda che ci poniamo è se possiamo essere contenti di questa iniziativa dell’Atac di Roma, possiamo davvero accettare soltanto un nuovo modo di pagare i biglietti e gli abbonamenti in cambio di un servizio tra i peggiori d’Europa? Assolutamente no! Noi, come Foro Nazionale dei Consumatori, guardiamo oltre, per questo siamo e resteremo al fianco di tutti coloro che veramente vogliono realizzare politiche migliorative della viabilità della nostra meravigliosa città. Lo faremo perché siamo certi che solo sapendo accogliere i turisti che da tutte le parti del mondo vengono a farci visita, potremmo realmente guardare con fiducia al futuro di Roma, che è vogliamo che lo sia per sempre, “la culla della civiltà”.
Sabrina Greci
Presidente Foro Nazionale Consumatori